lunedì 31 marzo 2014

Rita


Rita è il nome della machina che uso
non sembra una Lancia ma un coche ruso:
ammaccata e sporca e così despitturata
che per tutte le parti le invade la ruggine
poverina machina mia, sempre stazionata, 
davanti a qualque porta: d'inverno gelata
e d'state, avventando dal coffano fulmine.
Povera leale amica, che sei il mio orgoglio
gemendo e soffiando con anima di fucina
perché mi dimentico sempre di mettere olio…
Ma lei, anche così va… Anche così cammina
corre anche, io penso, che senza benzina.
Complice e testimone di tante scene, 
e di tante scherzi e di tante pene:
Pene che, senza dubbio, lei ha ricordato
perché non se dimentica s'è il passato;
e, invece, i giorni belli, che ricordar conviene
quelli sicuro che gli ha già dimenticato!
Però ancora la mia fortuna è peggiore
che trovo un'istante e di nuovo perdo
sorrisi o facce o scene d'amore
al riprodursi il fugace ricordo
nel specchietto del retrovisore.

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